Home » News » Risparmiare 3.200 Euro all’Anno con la Schiscetta: il Potere del Pranzo Fai-da-Te

Risparmiare 3.200 Euro all’Anno con la Schiscetta: il Potere del Pranzo Fai-da-Te

START

Un pranzo cucinato a casa cambia l’umore della giornata. Profuma di routine buona, di scelte consapevoli, di tempo rimesso in tasca. È una piccola ribellione alla corsa, e un invito a volersi bene anche a mezzogiorno.

Risparmiare 3.200 Euro all’Anno con la Schiscetta: il Potere del Pranzo Fai-da-Te

La mattina infilo in borsa un contenitore che chiude bene. È la mia schiscetta. A volte è una zuppa di legumi, altre un cous cous veloce. È un gesto semplice. Eppure cambia il modo in cui guardo la pausa pranzo. Non devo scegliere in fretta. Non devo fare la fila. Mangio quello che ho deciso ieri, quando la testa era più lucida del mezzogiorno affamato.

Qualcuno dirà: ok il gusto, ma i numeri? Prima di arrivarci, fermiamoci su una cosa concreta. Il pranzo fuori casa è comodo. Ma ha costi nascosti. Il sovrapprezzo per consegna, la bibita presa d’impulso, il caffè al volo, il dolce da “ci sta”. L’inflazione degli ultimi due anni ha spinto in alto i listini. Secondo i report di settore (Fipe-Confcommercio, rapporti annuali), lo scontrino medio a mezzogiorno in città è salito. Le cifre esatte variano per zona e formato. Questo è importante: i dati dipendono dal contesto.

D1

Il conto, con numeri alla mano

Prendiamo un metodo, non un dogma. Calcoliamo su 48 settimane lavorative, 5 giorni, 240 pranzi.

Scenario città media: pranzo fuori a 12–14 euro. Costo annuo 2.880–3.360 euro.

Scenario grandi città: panino “premium” + bevanda + caffè a 16–18 euro. Costo annuo 3.840–4.320 euro.

D2

Ora confrontiamo con il pranzo da casa. Con un po’ di meal prep, una porzione equilibrata costa 3–4,5 euro (cereale + proteina + verdure; prezzi tratti da listini GDO e stime Istat sui beni alimentari). Anno intero: 720–1.080 euro.

Risultato? Il risparmio annuo oscilla in modo realistico tra 1.800 e oltre 3.200 euro, specie nello scenario urbano alto: 240 pranzi x (17 euro fuori – 3,7 euro fatti in casa) ≈ 3.192 euro. Nota di trasparenza: alcuni media citano un’analisi di Bravo (fintech) su risparmi simili; non ho potuto verificare la pubblicazione originale, perciò utilizzo qui calcoli espliciti e fonti pubbliche come Istat e i rapporti Fipe. Le cifre cambiano se avete mensa aziendale o convenzioni: fate la vostra simulazione con i prezzi reali.

Oltre al portafoglio c’è altro. Meno spreco alimentare (riusi gli avanzi). Più controllo su sale, zuccheri, grassi. Meno imballaggi usa e getta. Un aiuto discreto al bilancio familiare.

MIDDLE

Come farlo senza complicarsi la vita

Pianifica 3 basi neutre: riso integrale, patate al forno, orzo. Da combinare con proteine e verdure.

D4

Cuoci in batch la domenica: 90 minuti bastano per 8–10 porzioni.

Usa contenitori ermetici in vetro. Etichette con data e contenuto.

Sfrutta salse “smart”: hummus, yogurt alle erbe, tahina. Danno gusto senza costi alti.

Esempi veloci (3–4 euro a porzione): insalata di farro, feta e pomodorini; curry di ceci con riso; frittata di zucchine e pane integrale; pollo al limone con carote al forno; zuppa di lenticchie e cavolo nero.

D5

Un’ultima nota pratica: se il bar sotto l’ufficio è anche un rito sociale, alterna. Tre pranzi fai-da-te e due fuori. Il budget respira, e la settimana ha un suo ritmo. Tieni un “fondo schiscetta” per spezie, legumi secchi, cereali in offerta. In tre mesi diventa automatico.

C’è un suono che mi piace: il clic del coperchio quando chiude. È il suono di una scelta. Domani a pranzo, che sapore vuoi dare alla tua giornata?

Non perdere nessuna notizia!
RIMANI SEMPRE AGGIORNATO
Gestione cookie